Io, non sono il Sindaco e neppure faccio parte della giunta…
Sfuggire alle regole e alla retorica per ripensare con
maggior serenità e apertura a possibili finalità e miglioramenti dell’attuale
struttura di un Consiglio Comunale che,
così come si è svolto ha il sapore del già detto, già visto, già con la muffa.
Il paradosso ci ha mostrato interpellanze insensate, fuori
tempo perché il tempo della presenza di Stucchi è un fatto di giorni. Pochi per
poter adempiere e dare risposte esaustive non ai consiglieri, ma, alla città,
alle famiglie, ai giovani, agli anziani, ai disoccupati, ai lattanti che necessitano
di asilo e mancano di aule e strutture adeguate. Neppure si può dare risposta
per i dipendenti comunali, per le loro funzioni o posizioni da rivedere. I
piani di priorità per interventi che si presentano sbilanciati, necessitano di
tempo, di valutazioni attente per non essere soggiogati dalle risorse che
mancano. Suggerisco l’esempio in piccolo
della città di Berlino.
Il mio pensiero(ma, io, non sono il Sindaco)presuppone la
piena attuazione di quella mutazione culturale che, favorita dal confronto
aperto e privo di retorica, consenta una collaborazione fattiva fra parti elette e parti
rimaste sul territorio che, si sono adoperate attraverso idee e proposte
verso la collettività. Ritengo sempre indispensabile che il Sindaco trovi un
suo referente(consigliere non eletto) sul territorio e per il territorio. Una
voce fuori dal coro per intenderci, capace e attenta ai cambiamenti, agli
interventi, per trovare quell’equilibrio che non sia condizionato da fatti e
posizioni amministrative o di partito. Francamente
mi spettavo un inciso in questo senso da parte di Stucchi e perché no, magari
dal presidente del consiglio Vallese.
Un nuovo inizio presuppone cambiamento, rinnovamento. Un nuovo modo del
confronto, dell’esporre, del dibattere, del dire e raccontare i fatti anche
quando materialmente non ci sono fonti di risposte certe…Ho sentito retorica,
elogi e sermoni su programmi elettorali che, suppongono realtà senza dare
risposte. Vorrei ricordare all’assessore che la campagna elettorale è finita. I mali li conosciamo, non serve elencarli per
vendere l’informazione di cui nessuno necessita, se non il proprio io privo di
argomenti.
Al punto “sei” era inevitabile l’assolo di Baldi dopo
un’interpellanza che reputo paradossale…Uguali condizioni di partenza. Nasce un
groviglio sulla domanda relativa alla messa in sicurezza dell’attraversamento
della statale…Una debolezza di chi ha privilegiato altro, che oggi urla la
tempistica per risolvere un fatto che poteva essere affrontato con la prima
stesura del Pgt, mentre fu inserito nella seconda stesura, ma senza esito così
come fu nell’interpellanza che presentò il consigliere Molinelli…Retorica,
demagogia, punti di vista? Il fatto è che, ancora oggi si attraversa malgrado
il fatto successo…Certo, non regna il buon senso fra i cittadini che,
attraversano il tratto di strada come nulla fosse accaduto…Siamo tutti
responsabili di un fatto grave a cui nessuno ha pensato di trovare una variante
possibile…Oggi tutti sono bravi, tutti si spendono, tutti dicono, però, mancano
i soldi…Il dare e avere, fra aree, cemento e scatole all’ingrosso poteva
produrre la possibilità di un attraversamento sicuro già da tempo. Perché non
ha avuto la priorità?... Perché il manto
erboso e non la passerella, il ponte o il sottopasso? Perché le opere di
urbanizzazione e non la sicurezza? Perché il Centro sportivo e non subito anche
il recupero e il ridisegno viabilistico di tutto il quartiere?...Oggi tutti
parlano, mentre tutti dovrebbero stare zitti… La conclusione, non lieta, è che
servirebbero, per superare gli empasse del presente, una èlite capace di
analisi coraggiose ma anche” in egual misura, cittadini disposti a liberarsi
dalla nebbia delle illusioni. Sono cambiati gli attori, ma, coloro che recitano
il nuovo inizio, devono dimostrarlo…Questo primo stralcio non promette niente…
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