Di Vito De Santis
Ieri in piazza c’ erano tanti
Gazebo in rappresentanza di alcuni dei
gruppi che si apprestano a presentare la loro ricetta per il futuro di
Gorgonzola e a chiedere ai cittadini quel suffragio necessario a poterla
portare avanti, quel suffragio che avrà quale risultato quello di spegnere le
velleità di alcuni e ratificare la bontà dei programmi degli altri.
Ormai il panorama politico è
completo.
Al di la’ delle schermaglie, che
non mancheranno e dei colpi bassi che, noi di TF, stiamo già sperimentando, gli
elettori daranno il loro indirizzo e tutti noi dovremo rispettare ciò che la
democrazia decreterà, senza troppi se e ma.
Prima della battaglia finale mi
sento in dovere di fare un “in bocca al lupo” a tutti gli attori del teatro
della politica nostrana, augurandomi che
tutta l’ offerta politica sia diffusa nel segno del RINNOVAMENTO, della COERENZA e della LIBERTA’
e non dei libri dei sogni.
Credo che in queste ore, dopo l’
euforia dei banchetti, degli incontri (più o meno graditi e attesi), dei
brindisi e delle foto di gruppo (mancate), i “politici” rientrando stanchi e
sconfitti nelle loro case si siano pienamente resi conto del compito gravoso
che li attende nei prossimi cinque anni ed è giusto che si possa lavorare con
la serenità necessaria, è un dovere.
Per la nostra Nazione e per la
nostra Città il momento è difficile: la costante crisi economica, la delusione
di tante ragazze e tanti ragazzi dovuta all’ impossibilità di costruirsi una
vita in assenza di un vero posto di lavoro.
Eh già, il problema c’è anche a
Gorgonzola, e Vi posso assicurare che ho avuto un certo magone entrando nelle
case di alcuni cittadini e sentendomi chiedere un posto di lavoro per i loro
figli che “si adatterebbero a fare di tutto”, dovremo sperimentare ciò che la
politica locale potrà fare per loro senza attirare troppe speranze false.
C’è un territorio da valorizzare
e, per lo più, con pochi quattrini contro una miriade di lacci e lacciuoli.
Questo momento lo si può superare solo con un colpo d’ala e non con le
facilissime sloganistiche soluzioni di cui ho sentito vagheggiare in questi
scampoli di campagna elettorale…
Io e, credo gli altri amici, continueremo a
trasmettere la nostra idea di politica e di rinascita, non ci manca il
coraggio, da parte di qualcuno è mancato il rispetto, Per le nostre storie, per
le nostre scelte.
Ho letto di qualche schermaglia, di qualche siluro,
noi cercheremo di sottrarci a questo metodo, se ce lo consentiranno.
No, auspico più profondità
nell’analisi, più capacità di capire che cosa serve alla Comunità prima ancora
che a noi stessi. Lo dimostreremo parlando alla gente. Se il problema fossero
stati gli affari nostri, sarebbe stato sufficiente accogliere alcune richieste
che hanno trovato disponibilissimi notissimi rivoluzionari.
Ragioniamoci seriamente. C’è una Comunità da
amministrare e la gente comincia ad avere paura del futuro. Come rassicurare i
nostri paesani è la scommessa della politica.
Di una nuova politica.
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