venerdì 10 gennaio 2014

Fuori tema...Perchè quelli di sinistra sono bugiardi?

I “fuori” tema della sinistra.

 Avrei voluto un comune con un nuovo quadro di riferimento nel quale si fosse tenuto conto delle modificazioni intervenute nella vita sociale ed economica della città e sulle contromisure da adottare. Il “nuovo inizio” mi ha fatto pensare a una sorta di collaborazione e confronto costruttivo con l’opposizione. Stravolgere i vecchi canoni dell’amministrare per creare quel dibattito capace di produrre idee, nuova  linfa a un sistema polveroso fatto di parole, ripicche, presunzione, critiche senza soluzioni certe.   Mi rendo conto che, la riduzione del coefficiente capitale/prodotto, è necessariamente dimezzato per i comuni, basti pensare ai tagli praticati dallo stato e alla virtuosità a cui i comuni sono assoggettati . Il nuovo inizio, non deve necessariamente essere un’alchimia imposta.
 Se la politica del divenire sarà quella espressa nei consigli comunali ai quali abbiamo assistito, possiamo derubricarli come eventi irrilevanti, incomprensibili per ciò che sarà la politica futura:  Il Sindaco che si perde nelle risposte che non trova,  gli assessori poco attenti a ciò che si dichiara, si scrive e si pubblica,  consiglieri che scambiano la sala consigliare per un’aula di tribunale, sollevando arringhe degne di Toga, ma, prive di senso.
Una delle buone abitudini dei vecchi Sindaci era l’attenzione verso il cittadino, la sensibilità verso i problemi del territorio, dagli spazi collettivi, alla sicurezza, alla dignità degli spazi comuni. Anche se in termini raffinati, i cittadini lamentano le carenze dei piani attuativi propagandati a gran voce in campagna elettorale. Il fare oltre al pensare, non presumeva le aliquote al massimo, neppure la ricerca di un milione di Euro per recuperare il vecchio Mulino. Mi sarebbe piaciuto leggere che il Sindaco era alla ricerca di un milione di Euro per diminuire le aliquote, agevolando le famiglie più deboli, un commerciante in difficoltà, una micro impresa. Il malessere del paese coinvolge tutti, ma, non può più bastare come scusante, bisogna cambiare il modo di guardare e di confrontarci con tutti per portare a casa il risultato migliore. L’esempio della nostra partecipazione al tavolo dei Comuni per Expo 2015, fiera che esalta all’inverosimile il biologico e le pratiche agricole minimaliste, come può attirare l’industria agroalimentare ancora commercialmente irrilevante per gli investitori?  Pur non essendo esperto del settore, Il coinvolgimento in un dibattito pubblico di tutte le forze politiche e del cittadino, sarebbe stata cosa gradita al fine di comprendere e magari trovare spunti per sfruttare un evento così importante. Quali benefici per la nostra città, quali tempi, quali interventi possibili? Ho letto due cose a riguardo e visto qualche foto dei Sindaci a confronto sul tema… Un po’ poco!
Grazie Mancuso


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